Medicina del lavoro, tra storia ed attualità

Uno degli argomenti di maggiore attualità della civiltà moderna sono le morti bianche e gli infortuni sul lavoro e non potrebbe essere neanche altrimenti poiché noi tutti passiamo circa il 60-70% del nostro tempo al lavoro.

La medicina del lavoro, che attualmente ha moltissima visibilità, non è comunque una disciplina nuova, anche perché si parlava di medicina del lavoro già nel 1700 con Bernardino Ramazzini (1633-1714), il padre di tutti i medici competenti.

Già con i DPR 547/55 e DPR 303/56 determinarono e strutturarono un obbligo dell’attività di vigilanza e di prevenzione sui luoghi di lavoro. L’attuale organizzazione dei servizi per la tutela della salute nei luoghi di lavoro risale alla Legge 833/78, la quale identifica le varie strutture deputate alla prevenzione sui luoghi di lavoro (ASL ed Ispettorato del lavoro in primis, quali organi di vigilanza).
Inoltre già con la Legge 833/78, all’art. 24 aveva previsto l’emanazione di un Testo Unico, sulla sicurezza in ambito lavorativo, che raccogliesse ed ordinasse tutte le norme che regolano il rapporto uomo-lavoro, che poi è stato redatto soltanto nel 30 anni dopo, con il Dlgs 81/08.

Un altro decreto legislativo importante, che ha modificato la Legge 833/78 è stato il Dlgs 502/92, che ha modificato aspetti strutturali dell’organizzazione sanitaria lasciandone inalterati gli aspetti funzionali.

Ma è negli anni ’90 che si ha un vero e proprio nuovo impulso alla prevenzione sul lavoro, con il Dlgs 626/94, che identifica delle figure preposte alla sicurezza ed alla prevenzione sul lavoro, con compiti precisi (il datore di lavoro, il responsabile della sicurezza aziendale, il rappresentante dei lavoratori ed il medico competente o medico del lavoro). Chiaramente la figura con maggiori responsabilità, identificata da tale dlgs, era quella del datore di lavoro il quale aveva l’obbligo della tutela della salute dei lavoratori e da ciò l’obbligo di far visitare sia preventivamente che periodicamente i propri lavoratori al medico competente; quest’ultimo benché nominato e pagato dal datore di lavoro, aveva ed ha tutt’ora con priorità la salute del lavoratore.

Per 14 anni si è andati avanti con l’idea che il medico del lavoro fosse semplicemente colui che visitava i dipendenti ed i luoghi di lavoro di tanto in tanto, fino a che il tanto famoso testo unico, previsto ed ideato nel 1978, è stato realizzato ed è entrato in vigore nel maggio con il Dlgs 81/08. E’ con questa nuova normativa, che il ruolo del medico competente prende slancio ed assume un ruolo centrale, di attore principe in ambito di sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro, poiché è colui che visita i lavoratori, è colui che li forma su certi argomenti, è colui che aiuta ad identificare i rischi per la salute presenti nei vari cicli lavorativi, è colui che si trova a mediare tra datore di lavoro e lavoratori, tutti aspetti che approfondiremo nel capitolo specifico sui compiti del medico competente.